martedì 11 ottobre 2011

L'educazione come priorità assoluta


L'Italia è attraversata da una grande emergenza. Non è innanzitutto quella politica e neppure quella economica - a cui tutti, dalla destra alla sinistra, legano la possibilità di ripresa del paese - , bensì qualcosa da cui dipendono anche la politica e l'economia. Si chiama "educazione". Riguarda ciascuno di noi, ad ogni età, perchè attraverso l'educazione si costruisce la persona, e quindi la società.
Non è solo un problema di istruzione o di avviamento al lavoro. Sta accadendo una cosa che non era mai accaduta prima: è in crisi la capacità di una generazione di adulti di educare i propri figli. Per anni dai nuovi pulpiti - scuole, università, giornali e televisioni - si è predicato che la libertà è assenza di legami e di storia, che si può diventare adulti senza appartenere a niente e a nessuno, seguendo semplicemente il proprio gusto o piacere.
E' stata negata la realtà, la speranza di un significato positivo della vita, e per questo rischia di crescere una generazione di ragazzi che si sentono orfani, senza genitori né maestri, costretti a camminare come sulle sabbie mobili, bloccati e incerti di fronte alla vita, annoiati e a volte violenti, comunque più o meno in balìa delle mode e del potere. Il punto è che la loro noia è figlia della nostra, la loro incertezza è figlia di una cultura che ha sistematicamente demolito le condizioni e i luoghi stessi dell'educazione come la famiglia e la scuola, principali e fondamentali "agenzie educative" o che quantomeno tali dovrebbero essere.
Educare, cioè introdurre alla realtà ed al suo significato, mettendo davvero a frutto il patrimonio che viene dalla nostra tradizione culturale, è possibile e necessario ed è una responsabilità di tutti. Occorrono maestri nel senso più alto ed ampio del termine, e ce ne sono tanti, che consegnino questa tradizione alla libertà dei ragazzi, che li accompagnino in una verifica piena di ragioni, che insegnino loro a stimare ed amare se stessi e le cose; perchè l'educazione è anche e sempre un rapporto tra due libertà quando si confrontano costruttivamente tra loro.
Alla fine tutti parlano di capitale umano e di educazione e non è solo una questione di scuola o di addetti ai lavori, perché tutti devono sentirsi ugualmente interessati alle esigenze ed ai problemi educativi e motivati ad agire per creare una società migliore e ad operare quotidianamente in tal senso e a tal fine. Ne va del nostro futuro, perchè senza educazione non ci può essere futuro per nessuno.