Essere autorevoli vuol dire essere disponibili ma non a
disposizione, vuol dire stabilire una relazione attraverso la quale gli alunni
possono contare su di me sia quando le risposte gli piacciono sia quando non
fanno comodo. Dovrei rappresentare la coerenza, la fermezza, la guida, il loro
punto di riferimento, l'adulto a cui possono appoggiarsi nel bene e nel male. Un
educatore non è un amico, dovrebbe essere riconosciuto nel suo ruolo, fare di
tutto per farsi valere e non cedere una volta stabilite le proprie intenzioni. Tutto
questo non vuol dire rimanere emotivamente distanti ed essere autoritari ma
riuscire a dosare bene momenti di profonda complicità e accoglienza con
interventi più restrittivi. Un compito difficilissimo ma, secondo il mio parere,
fa la differenza tra un educatore e l'altro.
(D.ssa Mariagrazia Mari, psicologa, psicoterapeuta, tutor Centro studi Erickson)