martedì 9 aprile 2013

Sul curricolo implicito


Assieme al ben noto curricolo esplicito, assume sempre maggiore rilevanza il cosiddetto curricolo implicito o nascosto. Esso è costituito da tutti quegli aspetti della vita scolastica e dell'ambiente di apprendimento che hanno ricadute significative sulla formazione degli allievi, pur senza costituire contenuti o strumenti espliciti di formazione didattico-educativa da parte degli insegnanti o di apprendimento da parte degli studenti. I due grandi aspetti del curricolo implicito sono rappresentati da un lato dalla pedagogia e didattica latente, cioè l'insieme di stili, comportamenti, scelte didattico-educative che trasmettono messaggi e contenuti educativi sottesi agli allievi, dall'altro dal setting formativo, consistente nel modo in cui concretamente nell'istituto si gestiscono lo spazio, il tempo e le modalità di raggruppamento degli allievi. In particolare gli spazi sono un manifesto ideologico del modo in cui la scuola vede il progetto formativo per i propri alunni, del modo in cui vede gli alunni stessi e sé stessa, a partire dalla considerazione che mostra per le possibilità di movimento, di ricerca, di esplorazione e di personalizzazione dell'apprendimento da parte degli studenti. Anche la gestione del tempo è una variabile curricolare che condiziona notevolmente i processi di maturazione cognitiva, sociale e culturale degli allievi, indicando conseguentemente se l'allievo è davvero al centro del percorso formativo o meno. Quindi distendere e personalizzare i tempi di apprendimento in base alle effettive esigenze formative, alle caratteristiche intellettive, alle situazioni iniziali di preparazione degli studenti, costituisce in effetti una variabile determinante per il potenziale successo formativo raggiungibile da tutti, anche dai più svantaggiati sul piano cognitivo e/o socio-culturale. Infine una scuola che non vede quasi mai protagonisti i gruppi ma solo i singoli, nelle varie attività di apprendimento, educa i suoi studenti all'individualismo, non solo con tutti i limiti culturali, psicologici e sociali che ne derivano, ma anche con le possibili e rischiose deformazioni caratteriali della personalità quali scoraggiamento, solitudine, incapacità appresa e bassa autostima che potrebbero manifestarsi negli allievi più deboli culturalmente e più fragili psicologicamente.