Si può parlare di cosa siano le competenze, e dell'importanza da loro rivestita, intanto ponendo attenzione al processo di rilevazione dell’apprendimento.
Infatti a
partire dal vissuto dell’alunno, è fondamentale progettare itinerari formativi
e ipotizzare una rilevazione dell’acquisizione dell’apprendimento, prevedendo
prove complesse contestualizzate, che consentono di accostare le competenze
raggiunte attraverso le conoscenze e abilità indicate negli obiettivi formativi
in fase di progettazione.
Le
competenze possono cioè essere intese come “strategie contestualizzate”, vale a
dire in altri termini capacità di relazionare in modo creativo e specifico
conoscenze e procedure in modalità differenti e in contesti differenti,
rispetto a uno scopo preciso: ciò sta a significare non solo individuare e
risolvere problemi in un contesto organizzato, ma anche esercitare un controllo
sulle procedure utilizzate per risolvere un problema e usare abilmente e in
modo creativo le proprie conoscenze dichiarative e procedurali.
Fermarsi
all’analisi del prodotto, della performance, non garantisce sotto questo
aspetto. Diviene essenziale l’analisi del processo, della consapevolezza delle
scelte effettuate soprattutto in relazione alle strategie e ai tre livelli
fondamentali di conoscenza:
-
dichiarativa, che attiene conoscenza di nomi, date,
eventi e così via ed è legata alle precomprensioni;
-
condizionale, che riguarda porre legami tra eventi,
compiere inferenze e permette di predire cosa accadrà a partire da informazioni
note (se… allora…);
-
procedurale, che include i primi due e attiva un
processo di 'problem solving' in vista di un obiettivo o scopo da raggiungere,
selezionando le azioni da compiere per riuscirci.
Una
valutazione che voglia seriamente prendere in carico il processo di
apprendimento deve toccare tutti e tre i livelli. Se per il primo le verifiche
tradizionali sono strumento sufficiente e per il secondo la strutturazione
oculata di prove oggettive può dare garanzie, per la conoscenza procedurale lo
strumento più adeguato sono le prove contestualizzate complesse.
Anche le
prove si diversificano a seconda della metodologia generale d’insegnamento
utilizzata: più centrata su processi di assimilazione e riproduzione dei
contenuti oppure più tesa a promuovere quell’appropriazione significativa
provata dalla capacità d’uso delle conoscenze in contesti reali e complessi,
che richiedono l’integrazione produttiva di abilità diverse e conoscenze tratte
da ambiti diversi.
Per questo
serve una valutazione autentica, cioè un processo predittivo, capace di
determinare ciò che l’alunno saprebbe realmente fare con ciò che sa in un
contesto concreto, rilevando dunque le sue effettive competenze ed educandolo
anche ad autovalutarsi, in modo da responsabilizzarlo.
Nessun commento:
Posta un commento